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Chi siamo

Della mostra dice: "Mi ha cambiato la vita, comunque vada a finire, qualsiasi cosa diventi e comunque si chiuda questa esperienza. Mi ha insegnato a viaggiare, non a trasferirsi da un hotel all'altro coccolato dall'aria condzionata e dai comfort... ma a viaggiare: cosa assai differente. Viaggiando si inciampa nei propri limiti, ovvero si conosce meglio innanzi tutto se stessi".

> Davide Grittani
Giornalista, ideatore e curatore della mostra, colui che ha raccolto dal primo all'ultimo dei libri che gli sono stati donati, prima che una semplice collezione diventasse una vera e propria mostra. 45 anni, sposato, tre figli. Lavora come Portavoce all'Università di Foggia. 

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Tutte, dalla prima all'ultima

> Sergio De Nicola
Giornalista, vice presidente dell'associazione Cittadini di Macondo, della mostra ha seguito quasi tutto condividendo anche i momenti meno nobili e noti (forse i più divertenti) della raccolta porta a porta da scrittori ed editori. 47 anni, sposato, tre figlie (tutte donne: c'è chi può permetterselo). Lavora alla Rai, Testata Giornalistica Regionale della Puglia. 

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Roma, Skopje, Vilnius, Amsterdam, Seoul, Torino, Montevideo, Sydney, Santiago

Della mostra dice: "Un giorno o l'altro scriverò un libro, intitolandolo "L'altra Written in Italy", visto che so tutto, com'è nata e com'è andata dal primo all'ultimo giorno questa mostra. Comunque, scherzi a parte, un'esperienza straordinaria, che mi ha permesso di girare quella parte di mondo che non conoscevo andando sostanzialmente al seguito di un sogno. Un'esperienza che, tra le mille cose che mi ha donato, mi ha permesso di darmi una rinfrescata nel bagno di Pablo Neruda a Valparaiso (Cile): rigorosamente di nascosto, poiché è proibito. Si dice, infatti, che la poesia non ami l'igiene... ".

> Euclide Della Vista
Imprenditore, sostenitore della prima ora della mostra, ne ha curato almeno tre allestimenti grafici, sua l'idea della svolta (quella di chiedere le traduzioni direttamente agli autori, aggirando il comprensibile ma insopportabile filtro delle case editrici). 47 anni, celibe. Dirige un'emmitente televisiva privata e coordina la Sezione Terziario e Comunicazione di Confindustria Foggia. L'unica foto "da fermo" della sua esistenza,  gli è stata scattata a Seoul (Corea del Sud): da allora utilizza solo quella, lo facciamo anche noi.

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Roma, Seoul e la prossima ad Algeri

Della mostra dice: "Eccezionale, una di quelle intuizioni che vengono poche volte nella vita. Eppure bastava solo pensarci, tutto sommato è nata da una osservazione così semplice".

Della mostra dice: "Chi la cura e organizza dovrebbe lasciare stare tutto il resto e dedicarsi solo a questo, fino a farla diventare un progetto definitivo che metta insieme tutto il tradotto esistente (ovviamente sempre partendo dai libri italiani). Written in Italy mi ha insegnato che anche le piccole cose, quelle che sembrano più inutili ed innocue, se veramente animate da passione... possono cambiare la vita. I viaggi non la cambiano in fin dei conti, ma tutte le persone che si conoscono durante questi itinerari... certamente la migliorano. Bellissima la sosta a Istanbul andando a Doha, per l'appunto piccole cose che cambiano la percezione della vita".

> Michelangelo Borrillo
Giornalista, feroce sostenitore della mostra al punto da suggerire (da economista qual è) che "si dovrebbe poter vivere solo di quello". Suo il primo articolo dedicato a Written, nell'anonimato più assoluto e quando nessuno sapeva bene doveva si volesse andare a parare. Sue almeno 8 traduzioni raccattate qua e là e donate alla causa. 48 anni, sposato, sanguigno tifoso rossonero (nel senso del Foggia). Attualmente lavora alla redazione Economia del prestigioso quotidiano Corriere della Sera

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Doha, ma almeno un'altra (prima o poi) l'ha prenotata

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